Cardiologia

Numerosi studi epidemiologici hanno mostrato un’associazione statisticamente significativa tra inquinamento atmosferico ambientale e patologie cardiovascolari: l’esposizione alle polveri sottili è legata a ictus, infarti, ipertensione, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, trombo-embolismo venoso. Lo smog sembra anche influire sullo sviluppo dell’aterosclerosi. La linea di ricerca mira ad individuare quelle terapie che in futuro diventeranno un nuovo standard in grado di prolungare la vita del paziente o aumentare il tasso di guarigione dalla malattia ed è finalizzata ad analizzare i meccanismi fisiopatologici coinvolti in queste correlazioni.
Tale linea si occupa di varie fasi della ricerca, quella clinica, focalizzata sulla gestione dello scompenso cardiaco refrattario e sui nuovi farmaci emergenti e sulle nuove opzioni terapeutiche con farmaci ipolipemizzanti, sulla correlazione tra sedazione ed effetti neurologici nel post operatorio nei pazienti sottoposti ad intervento cardiochirurgico, quella interventistica, focalizzata sui nuovi device per la correzione percutanea e/o mini invasiva della valvulopatia mitralica e tricuspidale, ed epidemiologica per studiare le relazioni tra inquinamento ambientale e malattie cardiovascolari.